UMANA REYER VENEZIA TROPPO FORTE, LA GIVOVA SCAFATI VA AL TAPPETO

Comunicato stampa n° 97 del 03/03/2024

UMANA REYER VENEZIA TROPPO FORTE, LA GIVOVA SCAFATI VA AL TAPPETO

            Termina con una sconfitta, la ripresa del campionato di serie A della Givova Scafati, uscita dal parquet della Beta Ricambi Arena PalaMangano con un pesante 66-95.

Lo scarto finale rende ampiamente idea di quanto si sia visto in campo, con una squadra, quella viaggiante, a menare le danze sin dalla palla a due, tenendo in mano il pallino del gioco, senza andare mai in difficoltà, capace di gestire il ritmo ed il margine di vantaggio acquisito con grande esperienza e soprattutto con una imponente fisicità, che alla finE ha fatto la differenza.

La compagine dell’Agro, nonostante le buone prove di Rossato e Blakes, non è mai riuscita ad entrare seriamente in partita, tranne qualche sporadico minuto di gioco, non ha mai impensierito da vicino l’avversario, mostrando i limiti tecnici l’inferiorità sul piano del fisico e dell’intensità, colmati solo in alcuni sporadici frangenti. Tranne il primo quarto, infatti, non è praticamente mai stata in partita.

LA PARTITA

La partita entra nel vivo sin dalla palla a due, con botta e risposta da una parte e dall’altra (7-7 al 3’). Qualche errore in fase conclusiva e qualche fischio di troppo rallentano poi il gioco offerto dai due quintetti, mentre entrambi i tecnici cominciano ad impiegare anche gli uomini delle rispettive panchine. Con Tessitori sugli scudi, la Reyer tenta un timido allungo (12-16 al 7’): coach Boniciolli decide allora di parlarci su. Le buone giocate di Pini servono ai gialloblù per restare aggrappati all’avversario, pur chiudendo sotto 16-21 la prima frazione.

In linea con la parte finale della prima frazione, il canadese Wiltjer crivella la retina dalla lunga distanza, permettendo agli orogranata di allungare 21-27 al 12’. Nonostante i tentativi di Rossato, Tucker e soci difendono con grande vigore agonistico, fanno valere la maggiore fisicità e trovano la doppia cifra di vantaggio al 16’ (24-34). I successivi canestri di Blakes e Gamble servono solo per limitare i danni (30-43 al 18’) in una sfida il cui ago della bilancia sembra pendere sempre di più dalla parte degli ospiti. La sirena dell’intervallo arriva sul 33-45.

La ripresa delle ostilità è sempre di marca veneta: con un parziale di 0-7, il punteggio è 33-52 al 22’. La Givova si gioca allora la carta della difesa a zona, ma l’andazzo non muta, con le distanze che si ampliano ulteriormente (36-58 al 24’). Pini, Rossato e Blakes provano a suonare la carica (45-60 al 26’). La Beta Ricambi Arena PalaMangano si infiamma e inizia a credere nella rimonta. Ma Venezia trova canestri importanti da Heidegger, mantenendo ampia la forbice del divario al suono della terza sirena: 51-75.

Il canovaccio resta lo stesso anche in avvio di ultima frazione. Gli ospiti continuano a macinare gioco e punti, conservando sempre un buon margine di vantaggio. I locali, dal canto loro, invece, non riescono a rendersi pericolosi, soffrendo la fisicità avversaria. Non ci sono particolari emozioni fino al suono della sirena, che arriva sul 66-95.

LE DICHIARAZIONI

Il capo allenatore Matteo Boniciolli: «Faccio innanzitutto i complimenti a Venezia, mostratasi una delle quattro squadre più forti del campionato. In riunione con la squadra e con la società, da cui sono reduce, abbiamo parlato solo dell’atteggiamento, non della sconfitta. L’atteggiamento ha offeso la gente che è venuta a vederci. Non possiamo permetterci di essere così arrendevoli; un atteggiamento che non si merita la proprietà per gli investimenti eseguiti. Credo comunque nei playoff, nonostante un atteggiamento ingiustificabile per una squadra reduce da tre settimane di duro allenamento e che alla prima difficoltà si è arresa, con facce da funerale, che non avevano alcuna ragione. Ringrazio il pubblico per la pazienza, che ci ha visto prendere a sberle da una squadra sicuramente più forte di noi ed allenata da un tecnico sicuramente più bravo di me, però resta inaccetabile e preoccupante l’atteggiamento. Una simile ricaduta indietro non so se collegarla alla lunga inattività. A Bologna tre settimane fa, senza Blakes e Gentile e con Strelnieks in difficoltà, eravamo a quattro lunghezze di distanza a metà del terzo quarto. Mi fa rabbia vedere che è sparito quanto di buono c’era tre settimane fa. Noi sportivi professionisti abbiamo tanti diritti, ma ci dimentichiamo troppo spesso dei doveri, tra cui quello di rispettare il lavoro, lo stipendio e le persone che vengono a vederci. Oggi abbiamo avuto un atteggiamento remissivo che non deve esistere, perché possiamo perdere le partite anche in maniera diversa da questa. La nostra gente e la proprietà non merita un atteggiamento debole, fragile e negativo come questo. Ricominceremo a lavorare sin da subito».

I TABELLINI

GIVOVA SCAFATI 66 – 95 UMANA REYER VENEZIA

GIVOVA SCAFATI: Cavaliere n. e., Sangiovanni n. e., Blakes 19, Gentile, Mouaha, Pinkins 6, Rossato 15, Robinson 5, Rivers 5, Nunge 4, Pini 7, Gamble 5. Allenatore: Boniciolli Matteo. Assistenti Allenatori: Ciarpella Marco, Costagliola Di Fiore Massimo.

UMANA REYER VENEZIA: Tessitori 8, Spissu 16, Heidegger 11, Casarin 8, De Nicolao, O’Connell 2, Janelidze n. e., Kabengele 6, Brooks 3, Simms 5, Wiltjer 21, Tucker 15. Allenatore: Spahija Neven. Assistenti Allenatori: Molin Emanuele, Billio Alberto.

ARBITRI: Mazzoni Manuel di Grosseto, Quarta Denis di Torino, Lucotti Matteo di Binasco (Mi).

NOTE: Parziali: 16-21; 17-24; 18-30; 15-20. Falli: Scafati 23; Venezia 18. Usciti per cinque falli: Rivers. Tiri dal campo: Scafati 24/58 (41%); Venezia 30/49 (61%). Tiri da due: Scafati 17/31 (55%); Venezia 16/23 (70%). Tiri da tre: Scafati 7/27 (26%); Venezia 14/26 (54%). Tiri liberi: Scafati 11/15 (73%); Venezia 21/24 (88%). Rimbalzi: Scafati 30 (14 off.; 16 dif.); Venezia 23 (3 off.; 20 dif.). Assist: Scafati 20; Venezia 15. Palle perse: Scafati 21; Venezia 11. Palle recuperate: Scafati 8; Venezia 9. Stoppate: Scafati 0; Venezia 2. Spettatori: 3.230.

Antonio Pollioso

UFFICIO STAMPA

Basket Scafati 1969

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